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Cenni Storici
Il portale istituzionale del Comune di Nettuno (RM)
Di una Nettunia sepolta dal mare parla Giuseppe Brovelli Soffredini nel suo "Nettunia" del 1923. "Forse un giorno le grandiose rovine della preistorica Nettunia, che il glauco mare vieta di scrutare tra le profumate alghe, potranno rivedere il bel sole latino nell'amenità del suo orizzonte, e risorgere memorie importanti per la storia della nostra terra". Un dibattito, questo, che non si è mai spento tra gli storici locali, alimentando spesso animati campanilismi con la vicina città di Anzio, e che si è rinvigorito dopo gli studi più recenti di Paola Brandizzi Vittucci, in "Antium, Anzio e Nettuno in epoca romana" (Bardi Editore, Roma, maggio 2000). La ricerca della Brandizzi confuta una origine solo medievale dell'attuale abitato e conclude che "la coincidenza della posizione di Antium con l'abitato di Nettuno era chiara agli eruditi italiani, in particolare del 16° secolo; solo in seguito la risonanza dei rinvenimenti antiquari e le tendenze razionalistiche hanno fatto trascurare queste testimonianze portando a localizzare Antium esclusivamente in Capo d'Anzio".

cenni1Oggi tutto fa ritenere che una antica città preromana esistesse nel tratto che va dall'odierna Anzio a Torre Astura. La città di Antium capitale dei Volsci diviene colonia romana nel 338 a.c. dopo la sconfitta dei Volsci. Dopo la caduta dell'Impero Romano e con le invasioni barbariche, scompare la ricca Anzio romana e intorno al tempio del dio Nettuno si ricostituisce il nucleo dell'omonima città.

Nel Medioevo Nettuno passa di mano in mano tra i maggiori feudatari del Lazio: i primi sono i conti di Tuscolo, poi i monaci di Grottaferrata, gli Orsini e i Frangipane. E' di questo periodo la nascita di Torre Astura, una fortificazione militare costruita nel 1193 su disegno di Mariano di Giacomo, detto "Il Taccola". La Torre è costruita sui resti della peschiera di una villa romana da dove inizia uno dei due bracci del porto romano ed è probabile costruzione per difendere il porto, all'epoca ancora efficiente, dalle incursioni saracene. Nel 1268 in Torre Astura viene catturato il giovane Corradino Hohenstaufen di Svevia, nipote di Federico II.

A capo di un imponente esercito, Corradino era venuto dalla
Germania per riconquistareil Regno di Napoli. A Tagliacozzo era stato sconfitto ed era fuggito attraverso gli Appennini, trovando ricovero nella Torre, possesso di Giovanni Frangipane. Questi lo fa arrestare e lo consegna al re CarloD'Angiò. Trasportato a Napoli, Corradino viene decapitato in Piazza del Carmine.

Secoli di storia e di letteratura hanno tramandato il gesto di Frangipane come tradimento. Cerca di riscattarlo Oscar Rampone in un suo intervento pubblicato sul "Lunario Romano 1979". Per il viaggiatore tedesco Ferdinand Gregorovius, che è stato a Nettuno a metà ottocento, Torre Astura "è la vedetta del Romanticismo, è la torre dei poeti tedeschi in Italia" e dovrebbe
essere dichiarata proprietà nazionale tedesca.

Nettuno passa poi ai Colonna, ai Borgia, ai Carafa, di nuovo ai Colonna. Questi ultimi la tengono fino al 1564, quando la cedono alla Camera Apostolica. Nel 1503 viene inaugurato il Forte Sangallo, costruito dal papa Alessandro VI Borgia, su progetto di Giuliano da Sangallo e ad opera del fratello Antonio. Il Forte è una delle più apprezzabili opere militari della costa laziale, oggi di proprietà comunale e sede di congressi, mostre d'arte e concerti.cenni3

Nel 1550, secondo la tradizione, approda fortunosamente sulle coste di Nettuno la statua della Madonna delle Grazie, proveniente dall'Inghilterra, per sfuggire alla violenza iconoclasta di Enrico VIII. Davanti alla costa nettunese, i marinai che la stanno trasportando a Napoli incorrono in una tempesta e decidono di affidare la statua della Vergine agli abitanti di Nettuno, di cui diviene la Patrona. Nettuno alle dirette dipendenze del papato è soggiorno preferito degli esponenti della Curia romana che vi fanno edificare sontuose ville, come quella del cardinale G.B. Costaguti, divenuta poi proprietà dei principi Borghese.

La Camera Apostolicanella prima metà del 1800 cede a questa ricca famiglia il territorio di Nettuno. Con l'unificazione del Regno d'Italia, Nettuno viene collegata a Roma con una ferrovia, che ne agevola lo sviluppo turistico e demografico.

Nel 1888 viene inaugurato il Centro Esperienze di Artiglieria per la sperimentazione e il collaudo di armi e munizioni che si sviluppa lungo la fascia costiera a sud di Nettuno. Nel 1900 la città è illuminata ad energia elettrica. Per difendere la propria purezza muore all'ospedale di Nettuno, il 6 luglio 1902, la piccola Maria Goretti, che era stata insidiata nella sua casa di Conca da un giovane vicino. Viene proclamata santa nel 1950 da Papa Pio XII e nel 1953 proclamata compatrona di Nettuno.

cenni2Nel 1903 è ospite di Villa Borghese Gabriele D'Annunzio, insieme con l'attrice Eleonora Duse e con il giornalista, futuro fondatore del Mattino di Napoli, Eduardo Scarfoglio. E' qui che nasce, in soli trentatre giorni, "La figlia di Iorio".

Nel 1904 Luigi Pirandello ambienta a Nettuno la sua novella "Va bene". Il 2 marzo 1925, all'interno del Forte Sangallo, Benito Mussolini firma il trattato tra Italia e Jugoslavia per regolare le condizioni degli italiani in Dalmazia. Dal 1939 al 1945 le città di Anzio e Nettuno vengono riunite in un solo comune, chiamato Nettunia.

Nel periodo fascista viene risistemato il centro storico con la creazione di numerose piazze, costruito il lungomare, edificata la nuova stazione con l'elettrificazione della linea ferroviaria per Roma.

Il 22 gennaio 1944, sulle spiagge di Nettuno sbarca il generale John Porter Lucas, a capo del VI Corpo d'armata. Alla fine della guerra, gli Stati Uniti d'America vi costruiscono un cimitero monumentale nel quale sono sepolti i soldati caduti nelle campagne che portarono gli alleati anglo-americani dalla Sicilia a Roma.

Tra i cittadini illustri di Nettuno si ricordano Andrea Sacchi (1599-1661), uno dei maggiori esponenti della pittura classica romana del 1600 e l'oratore gesuita Paolo Segneri (1624-1694). Il poeta Antonio Ongaro, alla corte dei Colonna, vi compone il poema pescatorio "Alceo". Più recentemente lo storico e pittore Giuseppe Brovelli Soffredini (1863-1936), il maestro di musica e direttore di banda Angelo Castellani (1863-1949), lo scienziato Luigi Trafelli (1881-1942), il medico chirurgo Guido Egidi (1883-949).
 
       
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