Fu clarinettista, compositore, concertatore, direttore di banda. Nacque da Erasmo a Nettuno il 4 marzo 1863, in una famiglia contadina. Incoraggiato da tale Colasanti, musicante effettivo nell'esercito, a diciotto anni (1881) si arruolò per intraprendere lo studio della musica. Venne destinato al 52° Reggimento di Fanteria di Vigevano (Pavia). Ottenne l'iscrizione nell'albo d'onore del Conservatorio di S. Cecilia in Roma per una sua composizione dal titolo “Omaggio a Roma“. Il Principe Amedeo di Savoia lo premiò con un remontoir d'oro con le proprie iniziali e lo stemma reale per la “Marcia Campale“, che Castellani gli aveva dedicato. Nel 1891, a Verona, concorse per il posto di capo-musica del suo reggimento, che vinse. Sposò una donna conosciuta a Brescia, da cui ebbe una figlia, e si trasferì a Mantova, dove tenne molteplici esibizioni, testimoniate dai giornali dell'epoca. Del 1897 è la composizione patriottica “Omaggio a Mantova“. Particolari entusiasmi riscosse, con la banda del 20° Reggimento Fanteria di questa città, una sua riduzione della “Risurrezione di Cristo“, di Lorenzo Perosi (1872-1956). E proprio quest'ultimo lo ringraziò personalmente, con un biglietto del 19 novembre 1899, scritto dal vescovado di Mantova. Al musicista Jules E. Massenet (1842 - 1912), Castellani dedicò una “Pastorale“ e una “Danza Campestre“. Nel 1906 vinse il 1° premio per una marcia militare, presso l'editore Sonzogno di Milano. Numerose corrispondenze giornalistiche dei primi anni del '900 riferiscono dei successi di Castellani in numerose piazze italiane. Il 20° Reggimento Fanteria, giunto al poligono militare di Caserta si esibì a Minturno, a Napoli, a Siracusa, a Palermo, a Giarre. Qui, nel 1907, dopo essersi congedato dall'esercito, assunse la direzione della banda cittadina. Nello stesso anno vinse il 1° e il 2° premio, con diploma d'onore, al “Gran Concours International de composition musicale “Le Carillon“ di Bruxelles, con la “Fantasia descrittiva“. Nel 1908, a Milano, vinse il concorso indetto dalla Società Editrice “La Milano“. A causa del terremoto del 1908, lasciò Giarre e dal 1909 al 1911 lo troviamo di nuovo a Mantova, nell'esercito. Dal 1911 al 1914 diresse la banda della città di Novara. Nel 1912 scrisse la marcia “All'Italia“ e nel 1913 l'ouverture eroica di Camillo di Nardi. Nel 1914 vinse a Pesaro il 1° premio del concorso rossiniano. Il sindaco di Nettuno Duilio Bazzichelli, nel 1914, gli propose la direzione della banda cittadina, ma l'invito non ebbe esito. Nel periodo della prima guerra mondiale fu prima a Vigevano, poi a Valdagno (Vicenza), dove diresse la banda cittadina, da luglio del 1915 a gennaio del 1920. Solo nel 1921, all'età di 58 anni, decise di accettare le pressioni per venire a dirigere la banda di Nettuno, rinunciando a molte altre offerte, tra cui quelle insistenti del comune di Giarre. Il podio dal quale egli diresse la banda cittadina, ogni giovedì e domenica d'estate, era in piazza Umberto I, oggi piazza Mazzini, davanti alle folte colonie di villeggianti, che raggiungevano Nettuno da Roma. Il 18 settembre 1921, la banda di Nettuno vinse il 1° premio al concorso provinciale di Frascati. Nel 1922 conseguì lo stesso successo al concorso di Palestrina e negli anni successivi vinse altri primi premi per composizione e concertazione a Perugia nel 1922 (Casa editrice Belati), a Roma (Ferro China Baliva) e a Firenze nel 1924 (Casa editrice Scaramuccia). Sono di questi anni altre affermazioni a Firenze e a Padova. Nel 1924, in occasione del III centenario della nascita di Paolo Segneri, eseguì la sua composizione “Inno al P. Paolo Segneri - Alla mia cara Nettuno, che il genio del Segneri rese immortale“. Nel 1925 vinse il primo premio del concorso di Terracina. Nel 1926, all'età di 63 anni, per gravi divergenze con il Commissario Prefettizio Giovanni Casagrande, lasciò la sua città e tornò di nuovo a dirigere la banda di Vigevano, con la quale ottenne il diploma d'onore al concorso internazionale di Como nel 1927 e nel 1928 il concorso interprovinciale di Voghera (Pavia). Scaduto il contratto con il comune di Vigevano, nel dicembre del 1929, Angelo Castellani tornò a Nettuno, dove il nuovo Commissario prefettizio Alfredo Duranti gli assicurò un contratto annuale. Nel 1931 diresse il concerto nel Forte Sangallo in onore della regina di Romania, ospite del barone Alberto Fassini. Nel dicembre 1933, alla scadenza annuale del contratto, l'incarico non gli venne più rinnovato. Aveva ormai 84 anni, quando nel 1946 vinse ancora dei concorsi con le Case musicali Ticconi e Ortive di Roma. L'ultima sua composizione è “Nettuno“, una marcia -scrive il Messaggero del Lazio del 26 ottobre 1946- che alla complessità e sicurezza della tecnica, accoppia freschezza e varietà di ispirazione. In occasione dell'ultimazione del Cimitero Americano scrisse “Agli eroi americani, caduti sul suolo italiano“. Angelo Castellani morì a Marino, presso la figlia Bianca, il 1 ottobre 1949. (da “Nettuno e i suoi uomini illustri“, Rita Iacobelli, Nettuno 1974)