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Trafelli Luigi
Il portale istituzionale del Comune di Nettuno (RM)

trafelliNacque a Nettuno il 7 Giugno 1881, da Giovanni Trafelli e Teresa Mariani, secondo di cinque figli. Ereditò dalla madre energia interiore e riservatezza, dal padre la rettitudine e dal nonno materno (Vittorio Mariani, garibaldino) il coraggioso amore per la libertà. Dopo aver frequentato a Roma il Ginnasio Terenzio Mamiani e il Liceo Nazareno, si iscrisse nel 1899 alla Facoltà di Scienze dell'Università di Roma dove nel marzo 1903 conseguì la laurea in matematica con il massimo dei voti, dissertando sul “Problema d'inversione degli integrali definiti“, relatore il professor Vito Volterra. Vincitore di una borsa di studio della Fondazione Corsi dell'Università di Roma, compiva nel 1903-1904 un anno di perfezionamento in fisica matematica presso lo stesso maestro Volterra; contemporaneamente seguiva i corsi di lezioni ed esercitazioni e sosteneva tutti gli esami occorrenti al conseguimento della laurea in fisica. Si recò quindi a Liegi, dove presso l'Istituto Montefiore dell'Università, diretto dal prof. Eric Gerard, potè dedicarsi ai suoi studi preferiti di ingegneria elettrotecnica. Alla fine dell'anno accademico 1904-1905, dopo aver superato “avec distinction les premières preuves d'ingenieur èlectricien“, quando gli rimaneva ormai soltanto un anno di studio per conseguire il diploma di "engenieur electricien", gravi ragioni di famiglia lo costrinsero a lasciare il Belgio per tornare a Nettuno. Alla stessa estate del 1905 risale il suo geniale lavoro giovanile inerente all'invenzione di quel “nuovo tipo di dinamo unipolare a corrente continua“ che rappresentava quanto di più perfetto fino ad allora si era fatto nel campo. Questa invenzione fu oggetto di una brillante tesi sperimentale di laurea in fisica, sostenuta con il massimo dei voti nell'Università di Pavia nel marzo 1906 (relatore il professor Salvioni) e fu subito dopo brevettata in Italia ed in Ungheria (congiuntamente all'amico ingegnere Antonio Trua). Seguono, negli anni successivi, una serie di importanti pubblicazioni del Trafelli sull'argomento, alcune delle quali sono riportate nel volume “Argomenti di scienza pura e applicata“, distribuito nel 1938 a varie Università italiane. Dedicandosi all'insegnamento della matematica, della fisica e della chimica, vinse innumerevoli concorsi e divenne titolare di varie Scuole Tecniche e Licei in Italia (ivi compreso il Liceo Umberto I di Roma) e all'estero; insegnò per circa tre lustri nelle scuole medie superiori di Tunisi, Alessandria d'Egitto e Cairo. Fu per vari anni rappresentante degli insegnanti medi all'estero, e come tale fece parte anche di Commissioni sulle scuole italiane all'estero e del Consiglio Centrale del Ministero degli Esteri. La sua missione di insegnante continuò con alta esperienza e passione per tutta la vita, praticamente sino ai suoi ultimi giorni, lasciando impronte indelebili di venerazione e commosso affetto nei suoi alunni, alcuni dei quali ancora lo ricordano. Membro della Società Italiana per il Progresso delle Scienze e della Società Italiana di Fisica, continuò a contribuire al progresso delle scienze, come dimostrato dalle sue numerose pubblicazioni. Ricordiamo tra l'altro le ardite ipotesi sulla dissociazione dell'atomo, sull'entità del neutrone e del protone e sull'esistenza del positrone, successivamente confermate da Blanckett, Occhialini, Fermi, Heisenberg e Majorana; le ipotesi circa l'origine dei raggi cosmici; i nuovi indirizzi di ricerca da lui suggeriti nei campi della geofisica e dell'astrofisica sulla base di tesi del tutto nuove in materia; i brevetti. Oltre alla citata dinamo elettrica, fu infatti inventore di un “Dispositivo per rendere ultra-sensibili e ultra-efficaci strumenti e dispositivi rivelatori qualsiansi di correnti elettriche“ (brevettato nel 1918) e di un “Sistema telegrafico tacheofonico“ (1928). Dopo sei mesi da quest'ultimo brevetto, un analogo sistema fu indipendentemente e trionfalmente esposto dal tedesco dott. Otto Stille a Parigi (v. in “Le Matin“ 24 novembre 1928, l'articolo dal titolo “Les miracles de la science. Un fil d'acier qui ecoute et parle“ e l'articolo “Oltre ogni fantasia. Il filo d'acciaio parlante“, pubblicato dal “Messaggero“, 9 dicembre 1938). Dal 1917 - durante la prima guerra mondiale - maturarono nell'animo del Trafelli profonde convinzioni religiose. Fu in quell'anno infatti che pubblicò il suo primo volume filosofico-religioso (“Secolo XX dopo Cristo - Ubi Christianus?“), scritto subito dopo aver serenamente superato in un ospedale militare una gravissima infermità. Seguirono numerose altre pubblicazioni sull'argomento, undici in tutto, da lui raccolte in un ispirato Volume intitolato “Mein Kampf“ (1938). Molti dei suoi libri ed estratti di stampa furono diffusi in Europa in quattro lingue. Si spense in Nettuno il 10 Dicembre 1942. Un'ampia raccolta dei suoi scritti è stata donata al Comune di Nettuno dalle pronipoti di Trafelli, Carla e Franca Podo ed è conservata nello speciale fondo “100 Libri per Nettuno“

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